La normativa dei centri di abbronzatura

23 marzo 2017

imageI solarium prodotti oggi dal punto di vista delle sicurezze elettriche e dell'emissione sono molto diversi da quelli di soli 10 anni fa. Si possono identificare tre generazioni di solarium: quelli prodotti prima dell'avvento del marchio CE, immessi nel mercato fino al 1996, quelli costruiti nel dettato della Norma CEI EN 60335-2-27 e successive integrazioni e, da ultimo, quelli commercializzati dopo il 23 Luglio 2007.
Nel corso del tempo queste disposizioni hanno fatto sì che aumentassero progressivamente le sicurezze elettriche e meccaniche e diminuisse la potenza in termini di ammontare di radiazioni (RUV) emesse sull'utilizzatore. I solarium oggi commercializzati possono avere un'emissione massima intesa come somma di UVB + UVA uguale a 0,3 Watt/mq che equivale a una capacità abbronzante massima uguale a quella del sole, al livello del mare in una giornata tersa, all'altezza dell'equatore.
Le apparecchiature abbronzanti nel momento in cui rispondono alle norme imposte dalla Legge, non fanno altro che fornire alla pelle una luce realizzata con gli stessi identici elementi con cui si forma la luce solare. Non esistono quindi lampade solo con raggio UVA o UVB (solo ad alta o bassa pressione), ma tutte le lampade emettono le due lunghezze d'onda che sono necessarie per la produzione e l'ossidazione della Melanina.
E' scorretto, nel momento in cui il solarium sia a norma, pensare che vi siano delle differenze tra luce solare e luce prodotta dal solarium, soprattutto che la luce solare faccia bene mentre quella artificiale sia pericolosa e dannosa.

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